Claudio Monteverdi
La composizione, nel 1608, dell'Arianna (di cui è pervenuto solo il Lamento, un episodio rielaborato dallo stesso compositore anche come madrigale a cinque voci e come Lamento della Madonna in una versione sacra per voce e basso continuo), poneva Monteverdi alla testa del movimento che, alle soglie del barocco, andava saggiando le molteplici possibilità espressive offerte dalle nuove acquisizioni stilistiche, quali la monodia accompagnata, lo stile concertante per voci e strumenti, le forme chiuse, lo stile vocale virtuosistico ecc. Era in certo modo, da parte del musicista, una risposta alle violente critiche mossegli a più riprese dal canonico bolognese G.M. Artusi, che in Monteverdi indicava il rappresentante più significativo di una corrente iconoclastica e negatrice dei supremi ideali di chiarezza e di equilibrio dell'estetica rinascimentale. Gli anni successivi, gli ultimi trascorsi dal musicista alla corte di Mantova, furono densi di attività in tutti gli ambiti musicali; tuttavia, spicca la pubblicazione, nel 1610, della prima grande raccolta di composizioni sacre di Monteverdi, comprendente la Missa senis vocibus, costruita con la più cerebrale tecnica contrappuntistica di ascendenza fiamminga, e il grandioso Vespro della Beata Vergine, ispirato alla festosa misura dello stile concertante proprio della scuola veneta. Gli anni veneziani Alla morte di Vincenzo Gonzaga (1612), Monteverdi lasciò la corte mantovana, probabilmente per contrasti con il nuovo duca Francesco, e nel 1613 ottenne il posto, ambitissimo e ben remunerato, di maestro della veneziana basilica di San Marco. A Venezia rimase sino alla morte, stimato e onorato come uno dei più grandi musicisti viventi, attendendo serenamente ai propri obblighi di maestro di cappella (che prevedevano la composizione di opere sacre e religiose, purtroppo pervenute solo in parte nella raccolta Selva morale e spirituale, edita nel 1640, e nell'altra, postuma, Messa a 4 voci et Salmi, del 1650) e impegnandosi in una fervida attività creativa. Testimonianza di tale attività furono la regolare pubblicazione dei propri madrigali (di cui, nel 1638, pubblicò l'ottavo libro, intitolato Madrigali guerrieri et amorosi e contenente anche composizioni drammatiche, come il celeberrimo Combattimento di Tancredi e Clorinda su testo tratto dal XII canto della Gerusalemme liberata di T. Tasso, e il Ballo delle ingrate) e la composizione di opere e balletti per nobili famiglie veneziane e per le corti di Mantova, Parma e Vienna (pagine in gran parte perdute) e di musiche sacre per chiese veneziane.
A coronamento della propria attività compositiva, Monteverdi scrisse due grandi lavori teatrali per due teatri pubblici di Venezia: nel 1641 Il ritorno di Ulisse in Patria, su libretto di G. Badoaro, per il Teatro San Cassiano, e nel 1642 L'incoronazione di Poppea, su libretto di G.F. Busenello, per il Teatro dei Santi Giovanni e Paolo. Caratteri dell'opera
Le sole opere di Monteverdi giunte complete
fino a noi sono:
· L'Orfeo, favola in musica, in un prologo e
5 atti su libretto di Alessandro Striggio, rappresentata per la prima volta a
Mantova nel 1607;
· Il ritorno d'Ulisse in patria, dramma per
musica, in un prologo e 3 atti, su libretto di Giacomo Badoaro, dall'Odissea di
Omero, rappresentata per la prima volta a Venezia nel 1641;
· L'incoronazione di Poppea, in un prologo e
3 atti, su libretto di Gian Francesco Busenello, dagli Annali di Tacito, dalle
Vite dei Cesari di Svetonio, e dall'Octavia dello pseudo-Seneca, rappresentata
per la prima volta a Venezia nel 1642-1643.
Dall'opera L'Arianna (1608) è giunto a noi
solamente il famoso Lamento di Arianna.
Altre composizioni di genere drammatico:
· Il ballo delle ingrate in stile
rappresentativo. Prima rappresentazione a Palazzo Ducale (Mantova) il 4 giugno
1608. La musica è stata pubblicata nei Madrigali Guerrieri et Amorosi (Venezia,
1638)
· Il combattimento di Tancredi e Clorinda,
testo di Torquato Tasso dal canto XII della Gerusalemme liberata, rappresentato
la prima volta a Palazzo Mocenigo a Venezia nell'anno 1624. La musica è stata
pubblicata nei Madrigali Guerrieri et Amorosi (Venezia, 1638)
· De la bellezza le dovute lodi, ballo,
pubblicato negli Scherzi Musicali (Venezia, 1607)
· Tirsi e Clori, ballo. Prima rappresentazione
a Mantova, nel Palazzo Ducale, nel gennaio 1616. Pubblicato nel Libro VII dei
Madrigali (1619)
· Volgendo il ciel, ballo. Testo di Ottavio
Rinuccini. Prima rappresentazione 30 dicembre 1636 (?) a Vienna, Palazzo
Imperiale. Pubblicato nei Madrigali guerrieri et amorosi (Venezia, 1638)
· La Maddalena, sacra rappresentazione. Testo
di Giovan Battista Andreini. Rappresentata in Mantova, nel teatro di corte, nel
marzo 1617. Monteverdi compose solamente un'aria per tenore: "Su le penne
dei venti..", con un ritornello a cinque parti (nel Prologo). La musica è
stata pubblicata in Musiche de alcuni eccellentissimi Musici composte per la
Maddalena, Sacra Rappresentazione di Gio. Battista Andreini Fiorentino
(Venezia, 1617)
Il primo libro de madrigali a cinque voci
Madrigali e Canzonette a due, e tre, voci
L'Orfeo
Lamento d'Arianna
L'Incoronazione di Poppea
Sestina 'Lagrime d'amante al sepolcro dell'amata', SV111 - No 5: O chiome d'or, neve gentil del seno
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